Il voto delle donne
29 Maggio 2024Carissime, carissimi lettori,
fra pochi giorni tutto il Paese celebrerà il 2 giugno, Festa della Repubblica.
Una data molto importante che vede la nascita di una nuova nazione dalle macerie del nazifascismo e della guerra ma che corrisponde anche a una di quelle prime volte di cui non ci si scorda mai: il voto delle donne.
Infatti il 2 giugno 1946 milioni di donne italiane, per la prima volta, andarono tutte assieme alle urne per esprimere il loro voto.
Una vicenda bellissima, frutto di anni di dibattiti, di lunghe battaglie politiche, sociali, culturali iniziate nel 1877 con la prima storica petizione politica in favore del voto alle donne presentata da Anna Maria Mozzoni, fondatrice a Milano della “Lega promotrice degli interessi femminili”.
Nel 1946 eravamo chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica.
Non dobbiamo dimenticare che quel 2 giugno 1946 aprì le porte a una Costituzione che all’articolo 11 recita: “L’Italia ripudia la guerra”.
Allora perché la Repubblica è solitamente festeggiata con un’esibizione anacronistica di carri armati, blindo e soldati in uniforme?
Il 2 giugno è la festa della Repubblica, un evento straordinario che ha cambiato radicalmente la nostra comunità. Liberati dal fascismo e dalla monarchia, ci siamo emancipati dando vita ad una democrazia rappresentativa, con il voto universale, con una costituzione fondata sui diritti uguali per tutte e per tutti. Un evento unico nella nostra storia che dovrebbe essere ricordato e praticato ogni giorno, per fare festa tutti insieme.
Riappropriamoci di questa festa democratica e di popolo!
Tutti quanti dobbiamo liberarci della retorica militare, delle fanfare e delle sfilate marziali, per ritrovare il vero senso di quell’evento straordinario che ci ha permesso di conoscere un’altra esperienza di vita, mai vissuta prima dai nostri avi: la democrazia, i diritti universali, le libertà.
Ristabiliamo pesi e misure della nostra società, con gli occhi e la ragione rivolti alle sfide del futuro.
Proprio per questo oggi siamo davanti ad un voto altrettanto importante.
Siamo nel pieno del nostro percorso verso le Elezioni per il Parlamento Europeo dell’8 e 9 giugno.
Un voto che incide su che tipo di Europa vogliamo costruire insieme: un’Europa sostenibile ed equa che promuova la giustizia sociale e che si impegni seriamente su transizione ambientale e digitale con proposte concrete.
La nostra mobilitazione conta e peserà sugli esiti di questo appuntamento elettorale che, accanto al rinnovo di quasi la metà dei Comuni italiani, coinvolge tutto l’elettorato per il rinnovo più importante di sempre del Parlamento e degli equilibri d’Europa.
Abbiamo concretamente la possibilità di votare per l’ingresso nel Parlamento Europeo di nostri rappresentanti che mettano in campo una forza unitaria e determinata per la svolta solidale e giusta dell’Unione Europea e che si opponga nettamente alla marea sovranista che sta avanzando in Europa.
La tripla preferenza di genere ci permette di indicare, nell’ambito della medesima lista, fino a tre preferenze alternate tra donne e uomini; sulla scheda quindi potranno essere indicate fino a due donne e un uomo con l’alternanza prevista dalla normativa: DONNA – UOMO – DONNA o due uomini e una donna indicando UOMO – DONNA – UOMO.
Tra tutte le candidature della zona Nord Ovest che potete vedere in allegato – pensiamo sia importante indicare le proprie preferenze tra le candidate dell’area milanese.
Potete conoscerli meglio cliccando sul nome:
Cecilia Strada
Irene Tinagli
Eleonora Evi
Pierfrancesco Maran
Patrizia Toia
Emanuele Fiano
Monica Romano
Fabio Pizzul
Fabio Bottero
Brando Benifei
Votiamo e facciamo votare le candidate e i candidati della lista del Partito Democratico.
È il tempo di realizzare il progetto di Europa che vogliamo!
Noi siamo armati semplicemente perché nessuno possa aggredire senza difesa. Altrimenti togliamo i pure la polizia e i carabinieri.
Ciao Martino, siamo pienamente d’accordo che è necessario difendersi. L’articolo si riferisce alla giornata della Repubblica che non ha solo significato militare, ma incarna valori molto più alti