La forza delle idee, la forza dei numeri

La forza delle idee, la forza dei numeri

14 Giugno 2024 0 Di Giuliana Labria

PD un partito unito che parla alla testa e al cuore degli italiani

Non dev’essere stato facile assistere al successo del PD di Elly Schlein da parte di quelli che ne avevano già decretato la morte politica dopo le elezioni europee.
Basta vedere i titoli di Libero, il Giornale, la Verità, e sentire le contorsioni mentali e verbali di certi commentatori, per capire con quanta fatica devono arrampicarsi sui vetri per negare il successo del PD, dato sotto il 20% prima del voto, e attestatosi, a schede scrutinate, al 24%.
La verità e’ che Elly Schlein non ha sbagliato una mossa.
La radical chic, l’inconsistente, l’armocromica, l’inesperta, la figlia di papà, ha tirato dritto per la sua strada, tenendo il punto su principi e programmi, rispetto a quanti la accusavano di essere troppo di sinistra, di non tenere conto di un mondo moderato, di parlare un linguaggio incomprensibile, di rincorrere il M5S che avrebbe finito per fagocitare l’elettorato dem.


E’ accaduto l’esatto contrario

Ha parlato di giovani, diritti sociali e civili, giustizia, equità, ambiente, valori costituzionali, con idealità ma anche con concretezza propositiva.
Ha formato, con lungimiranza, liste “intelligenti”, inclusive, plurali, riconoscendo il valore e la forza dei Sindaci uscenti e dei territori e la loro propensione a parlare a mondi diversi.
Ha realizzato un sapiente mix di esperienze, competenze, espressioni locali, e di presenze innovative, emanazioni della società civile e di mondi ritenuti fino a ieri lontani dall’area PD.
Ha girato instancabilmente l’Italia, paese per paese, citta’ per citta’, dando dignita’ alle piccole comunità’ locali come alle grandi realtà urbane. Ha parlato alla testa e al cuore degli italiani, affiancata da una squadra unita e affiatata. Ha usato parole chiare, non suscettibili di equivoci o di ambiguità, contrapponendosi nettamente alla destra, invece di rincorrerla con i medesimi argomenti sul suo stesso stesso terreno.


Il dato più significativo di questo esito elettorale e’ il voto dei giovani


Tra gli under 30, prevale un netto orientamento per il campo progressista ( PD, M5S, AVS). Quando si tratta del loro futuro, i giovani si fidano di chi al loro futuro da’ più attenzione e più speranza.
Anche il grande successo di Alleanza Verdi Sinistra, che ha candidato Ilaria Salis come capolista, ha zittito quanti dicevano che certe cose non si fanno perché “sono un azzardo”.
Spiace per gli estremisti della prudenza, ma queste sono le elezioni in cui hanno vinto quelli che hanno avuto il coraggio dell’azzardo.
Dall’altro lato, il risultato deludente delle forze centriste ( Azione e Italia Viva -Piu’ Europa) , che entrambe non hanno superato la soglia di sbarramento, evidenzia un dato paradossale.
Proprio nelle elezioni europee, a dispetto del piu’ puro dei sistemi proporzionali, gli italiani si sono di fatto polarizzati intorno ai due maggiori partiti di maggioranza e di opposizione, dimostrando che la platea dell’elettorato costituita dall’area liberale moderata ha finito per convergere in grande misura su Forza Italia, lasciando quel che ne resta a riflettere su quale sarà la vera partita da giocare nei prossimi mesi : o confinarsi in una posizione di mera testimonianza politica, o provare a ricomporsi e mettere talenti, competenze e idee al servizio di un progetto di governo, facendo una scelta di campo.

A livello europeo queste elezioni hanno fatto registrare un’avanzata netta e inequivocabile delle destre radicali, il che, dovrebbe indurre serie riflessioni sul piano politico, sia i partiti moderati che quelli di sinistra, anche se, a guardare bene la distribuzione dei seggi a Strasburgo, non cambia molto rispetto allo scenario che aveva caratterizzato la “maggioranza Ursula”.


Il quadro più eclatante e’ quello che vediamo in Francia, con la netta affermazione di Marine Le Pen.
Macron ha preso atto della sconfitta e ha rovesciato il tavolo, sciogliendo l’Assemblea Nazionale e indicendo nuove elezioni, dove rischia di perdere la guida del Paese. Non l’hanno certo aiutato alcune improvvide uscite, ad esempio quella che con o senza la NATO la Francia e’ pronta ad entrare in guerra contro la Russia, a fianco dell’Ucraina. I cittadini europei, compresi quelli moderati, non hanno certo voglia di avventurarsi in una guerra.

A Magenta ?


Dagli scenari internazionali, a quelli locali , con un piccolo rilievo sul voto magentino : FdI sfiora il 30% dei consensi, cala la Lega e cresce Forza Italia.

Ottima anche la prova di Alleanza Verdi e Sinistra, che in Citta’ si conferma un interlocutore essenziale per il PD, nel percorso di confronto da poco intrapreso con le altre forze politiche di opposizione.
Il PD aumenta i propri consensi , sia in termini percentuali che in voti assoluti, rispetto alle comunali del 2022, confermando la bontà di un percorso da poco iniziato con la Segreteria Di Gregorio.
Una nota di colore : nella frazione di Pontevecchio, alla sezione 18, il PD e’ primo partito, superando Fratelli d’Italia ( 123 a 118). E il Rassemblement Valdotein ottiene 5 voti.
Cose da “Principato”.