L’autonomia differenziata: una ferita profonda per la democrazia e l’unità nazionale
19 Giugno 2024L’approvazione in via definitiva dell’autonomia differenziata alla Camera, congiunta al premierato, rappresenta una ferita profonda per la nostra democrazia. Questo provvedimento non è soltanto un attacco ai diritti delle cittadine e dei cittadini, ma mina l’unità del nostro Paese e rappresenta un assalto diretto alla Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.
L’autonomia differenziata non colpisce solo il Mezzogiorno
Il suo impatto devastante si ripercuoterà su tutta la nazione. Con questa legge appena approvata, sono messi a rischio diritti fondamentali come quello alla sanità pubblica, all’istruzione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro e alla possibilità di promuovere nuove politiche industriali e di sviluppo capaci di creare lavoro stabile e di qualità.
Autonomia differenziata? No, Grazie!
Il nostro Paese non ha bisogno di autonomia differenziata, che non farà altro che accentuare le disuguaglianze e ridurre ulteriormente i diritti di tutte e di tutti. Ciò di cui abbiamo veramente bisogno sono investimenti nella sanità pubblica, nell’istruzione, nel welfare, nelle pensioni, nell’ambiente e nel lavoro. Investimenti che possano far crescere i salari e garantire una vita dignitosa a ogni cittadino, ovunque essi risiedano sul territorio nazionale.
Anziché dare attuazione alla Costituzione, questa legge ne viola i principi fondamentali: l’unità del Paese, la solidarietà, il superamento delle disuguaglianze. È inaccettabile che si proceda in questa direzione, ignorando le vere necessità del popolo italiano e compromettendo il futuro delle prossime generazioni.
È imperativo opporsi con forza a questa deriva
Dobbiamo difendere i valori fondanti della nostra Repubblica e lottare per un’Italia unita, solidale e giusta. L’autonomia differenziata non deve passare: il nostro impegno per una società più equa e inclusiva è più forte di qualsiasi tentativo di divisione e disgregazione.
Le opposizioni tutte unite
Le forze di opposizione sono già pronte a portare avanti la loro battaglia anche al di fuori del Parlamento, avviando la raccolta firme per il referendum abrogativo. Tutti i principali partiti sono presenti. Insieme al Pd, M5S, Avs e Più Europa, che ieri si sono riuniti a Santi Apostoli per una manifestazione unitaria contro le riforme del governo Meloni, si aggiungono anche Italia Viva e Azione.
In sostanza, il fronte referendario è estremamente ampio. Questo rappresenta un primo passo verso quel “basta divisioni” invocato ieri da Elly Schlein durante la manifestazione a Roma, dove una folla numerosa ha chiesto ripetutamente unità.