Cancellate la Giornata Mondiale del Rifugiato
20 Giugno 2024La Vergogna delle Promesse Infrante
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, riflettiamo sulla situazione di 117,3 milioni di persone costrette a fuggire dal loro paese (dato del Rapporto Global Trends del 2024 dell’Agenzia ONU per i rifugiati). Dobbiamo affrontare la dura realtà che, nonostante gli impegni presi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata il 10 dicembre 1948 a Parigi, molti dei suoi articoli sembrano ormai essere dimenticati.
Il secondo comma dell’articolo 13 afferma: «Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese». Purtroppo, questo diritto sembra sempre più svanito. Analogamente, l’articolo 14, che garantisce a ogni individuo «il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni», viene spesso disatteso.
Anche l’articolo 9, che stabilisce che «nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato», non sembra essere applicato a coloro che arrivano per mare o per terra in cerca di salvezza, e che spesso vengono trattati come un problema da gestire piuttosto che come persone bisognose di aiuto.
Le celebrazioni di oggi si svolgono in un contesto difficile
In Italia e in Europa, assistiamo ancora a tragedie come quella di Steccato di Cutro, che ci ricordano quanto sia urgente un cambiamento nelle politiche di accoglienza e protezione dei rifugiati.
Forse, sarebbe più onesto cancellare la Giornata Mondiale del Rifugiato, ammettendo che, nonostante le buone intenzioni, non siamo riusciti a mantenere le promesse fatte. Ai nostri nipoti potremmo spiegare che, nonostante i tentativi, «c’erano dei seri problemi di gestione del consenso interno per mantenere le promesse con quelli da fuori».
Riconosciamo questa sconfitta non per arrenderci, ma per motivarci a fare meglio.
È un richiamo all’azione per tutti noi, affinché i diritti umani siano veramente rispettati e protetti, ovunque e per tutti.