Navigando tra le onde della storia e delle gaffe
24 Giugno 2024Colombo, Galileo e il ministro Sangiuliano in un improbabile terzetto
Ah, il fascino dell’ignoranza al potere!
Non è forse meraviglioso come certi individui riescano a stupirci ogni giorno con perle di saggezza degne dei migliori almanacchi dell’assurdo? L’ultima trovata viene dal nostro beneamato ministro Sangiuliano, che ci ha regalato un’affermazione destinata a entrare negli annali delle gaffe storiche: “Cristoforo Colombo non ipotizzava di scoprire un nuovo continente, ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”.
Ora, per i pochi che ancora riescono a orientarsi nel labirinto del tempo, c’è un piccolo dettaglio che vale la pena sottolineare: Colombo mise piede nelle Americhe nel 1492, mentre Galileo Galilei, il nostro beniamino dell’astronomia moderna, non fece il suo ingresso nel mondo fino al 1564. Con un rapido calcolo, scopriamo che tra questi due eventi ci sono ben 72 anni di vuoto temporale. Galileo, per quanto geniale, non ha mai avuto la possibilità di influenzare il viaggio di Colombo, a meno che non si creda nei viaggi nel tempo o in una qualche forma di comunicazione ultraterrena.
Sì, è vero, chiunque può commettere errori
Tuttavia, esiste una sottile linea di demarcazione tra l’errore umano e la dimostrazione plateale di una lacuna culturale che, francamente, risulta imbarazzante per chi ricopre cariche di alto livello.
Questo tipo di gaffe non solo rivela una scarsa familiarità con la cronologia storica, ma mette in luce una più ampia questione: la necessità impellente di un minimo sindacale di cultura generale per chiunque aspiri a guidare un paese.
Forse dovremmo considerare l’introduzione di una patente culturale, una sorta di esame obbligatorio per tutti i nostri aspiranti leader.
Immaginate la scena: un futuro ministro, con la sua migliore espressione di sicurezza, seduto di fronte a una commissione d’esame, che gli chiede di collocare correttamente Colombo e Galileo nel tempo.
Un momento di suspense, poi la risposta corretta, e tutti possiamo tirare un sospiro di sollievo sapendo che almeno le basi della storia non saranno più un terreno di inciampi per chi ci governa.
Nel frattempo, possiamo solo sperare che le nostre future lezioni di storia vengano rispettate e che il prossimo ministro, prima di aprire bocca, si prenda qualche minuto per consultare un manuale o anche semplicemente rivolgersi a Google.
In fondo, l’ironia della sorte è che mentre Colombo cercava nuove rotte per l’Oriente, noi siamo ancora qui a cercare una rotta sicura per la competenza, perchè di incompetenza ne abbiamo fin sopra le orecchie.