La Strage di Bologna

La Strage di Bologna

2 Agosto 2024 0 Di Andrea Friggi

Memoria, Giustizia e la Lotta Contro l’Oblio

Il 2 agosto 1980, alle 10.25, una bomba esplose nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna Centrale, trasformando un normale sabato estivo in uno degli episodi più bui della storia italiana. L’attentato causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200, segnando indelebilmente la nostra memoria collettiva. Oggi, a distanza di 44 anni, ricordiamo le vittime e riflettiamo sulle implicazioni di questo tragico evento, soprattutto alla luce delle recenti sentenze giudiziarie.

L’esplosione fu devastante: il boato si udì a chilometri di distanza, e la violenza della detonazione causò il crollo di un’intera ala della stazione, coinvolgendo il treno Ancona-Chiasso fermo al primo binario e il parcheggio dei taxi adiacente. Quel giorno, l’Italia intera fu colpita al cuore, e il dolore e lo sgomento lasciarono spazio alla determinazione di fare giustizia.

Dopo anni di indagini e processi, il 23 novembre 1995 la Corte di Cassazione emise una sentenza definitiva, condannando all’ergastolo i neofascisti dei NAR Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Nonostante le loro dichiarazioni di innocenza, le prove raccolte e le testimonianze portarono alla loro condanna come esecutori materiali dell’attentato. Tuttavia, la ricerca della verità non si fermò qui.

Un aspetto altrettanto inquietante fu il depistaggio delle indagini. L’ex capo della P2 Licio Gelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte furono condannati per aver ostacolato la giustizia, dimostrando come pezzi dello Stato si fossero adoperati per nascondere la verità. Nel 2000, nuove condanne furono emesse per depistaggio, evidenziando ancora una volta le ombre che avevano avvolto questa tragedia.

Negli anni successivi, le indagini continuarono a rivelare nuovi dettagli. Nel gennaio 2020, l’ex terrorista dei NAR Gilberto Cavallini fu condannato in primo grado per concorso nella strage, sentenza confermata in appello nel 2023, in attesa della decisione della Cassazione. Inoltre, il 6 aprile 2022, il cosiddetto “processo ai mandanti” portò all’ergastolo Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, e a condanne per altri individui coinvolti nel depistaggio.

A luglio 2024, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Paolo Bellini, un ulteriore passo verso la completa verità. Questa sentenza, purtroppo, ci ricorda quanto sia stato lungo e tortuoso il cammino verso la giustizia, e quanto ancora dobbiamo lottare per garantire che eventi simili non accadano mai più.

Il ricordo della strage di Bologna è un monito costante dell’importanza della memoria storica e della lotta contro ogni forma di fascismo e terrorismo. La nostra società deve restare vigile e unita, rifiutando ogni tentativo di revisionismo e negazionismo. La giustizia per le vittime non è solo una questione legale, ma un imperativo morale e civile.

Come cittadini e come membri della sinistra, abbiamo il dovere di onorare la memoria delle vittime e di continuare a chiedere verità e giustizia. La strage di Bologna non è solo un capitolo doloroso del passato, ma una ferita ancora aperta che ci chiama a una riflessione profonda e a un impegno costante per una società più giusta, equa e libera da ogni forma di odio e violenza.

In questo anniversario, ricordiamo i volti e le storie delle 85 persone che persero la vita, e rinnoviamo il nostro impegno a costruire un futuro in cui la pace e la giustizia prevalgano sempre sull’odio e sulla violenza.