Naufrago? Si, ma solo se sei ricco !
21 Agosto 2024In Italia stiamo assistendo alla creazione di una pericolosa distinzione tra “naufragi di serie A e di serie B”, un concetto aberrante che merita di essere fermamente contrastato. Un giornalista de Il Foglio ha recentemente affermato che il naufragio di uno yacht a Porticello e i naufragi dei migranti siano «fattispecie totalmente diverse».
Questa dichiarazione non è solo un’opinione, ma un tentativo di creare una gerarchia morale basata sulla provenienza e lo status sociale delle vittime.
È essenziale ribadire che, di fronte a un naufragio, la priorità deve essere sempre e comunque il salvataggio delle vite umane, senza alcuna distinzione. Le convenzioni internazionali sono chiare: chiunque sia in pericolo in mare deve essere soccorso e condotto nel porto sicuro più vicino, senza considerare la classe sociale o l’origine geografica.
Purtroppo, vediamo ogni giorno un trattamento discriminatorio: i naufraghi più ricchi ricevono un trattamento privilegiato, mentre i migranti, spesso provenienti da contesti di guerra e povertà, sono trattati come un problema di ordine pubblico più che come esseri umani in pericolo.
Questo è razzismo istituzionalizzato e non può essere tollerato.
Il termine “naufragio” rappresenta una tragedia che colpisce tutti, indipendentemente dalla pelle, religione o ricchezza. Negare questo principio significa negare la nostra umanità.
Chi fa distinzioni tra naufraghi alimenta odio e divisione, mettendo a rischio i valori fondamentali della nostra società.
Dobbiamo lottare per i diritti umani di tutti, senza compromessi, perché ogni vita umana ha lo stesso valore.