Lealtà e Azione, chi sono?
7 Settembre 2024La “normalizzazione” dell’estrema destra attraverso l’attivismo sociale
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una crescente capacità dei movimenti di estrema destra di riqualificare la propria immagine e il proprio operato attraverso la costruzione di reti associative e iniziative apparentemente innocue. Uno degli esempi più preoccupanti di questo fenomeno in Italia è il movimento “Lealtà e Azione”. Spacciandosi per un’associazione metapolitica e solidale, questo gruppo opera con una matrice ideologica apertamente nazifascista, sfruttando il tessuto sociale per diffondere messaggi di odio e intolleranza.
Il volto rassicurante del fascismo contemporaneo
“Lealtà e Azione” ha saputo nascondere abilmente le proprie radici ideologiche dietro una facciata di “impegno sociale”. Associazioni come Bran.co, ad esempio, si presentano come enti di beneficenza impegnati nel sostegno alle famiglie in difficoltà e nella lotta al degrado urbano. Iniziative come “I Lupi danno la zampa”, che vedono membri del movimento interagire con i bambini in attività ludico-educative, sembrano addirittura costruttive. Tuttavia, è fondamentale capire che queste azioni non sono altro che strumenti di normalizzazione e legittimazione di un movimento che abbraccia ideali fascisti e razzisti.
Il carismatico leader del movimento, Stefano Del Miglio, è un perfetto esempio di come queste figure riescano a sfruttare la propria “pulizia” esteriore per coprire un passato di violenza. Condannato per aggressioni e noto per i suoi collegamenti con movimenti neonazisti, Del Miglio è diventato un’icona per questa nuova generazione di estremisti. La capacità del movimento di combinare attivismo sociale e politiche reazionarie ha portato alcuni membri come Stefano Pavesi a ottenere ruoli nelle istituzioni politiche, come dimostrato dalla sua elezione nel Municipio 8 di Milano sotto il simbolo della Lega Nord.
Il rischio della normalizzazione
Quello che rende “Lealtà e Azione” particolarmente pericoloso non è solo la sua chiara affiliazione a ideologie totalitarie, ma la sua capacità di infiltrarsi in settori della società che solitamente restano fuori dalla politica. L’attività associativa parallela permette al movimento di penetrare in ambienti culturali, sportivi e sociali con il pretesto di un impegno per il bene comune. Le loro manifestazioni contro lo spaccio e il degrado, ad esempio, mascherano l’intento di creare divisioni e paura tra i cittadini, promuovendo una visione del mondo xenofoba e autoritaria.
È essenziale non cadere nella trappola di confondere la loro facciata di impegno sociale con un reale desiderio di migliorare la società. Al contrario, l’azione sociale di “Lealtà e Azione” ha un unico scopo: radicalizzare le persone, specialmente i giovani, e renderle più inclini ad accettare visioni del mondo fasciste e autoritarie. Il fatto che la loro base operativa, la Skinhouse di Bollate, sia uno spazio frequentato da gruppi naziskin, dimostra chiaramente da dove proviene l’ispirazione di questo movimento.
Come reagire: riconoscere e contrastare
La risposta deve essere chiara: combattere la loro ideologia, smascherare le loro tattiche di infiltrazione e promuovere una visione di società inclusiva e solidale che respinga ogni forma di odio e intolleranza. È essenziale che si continui a denunciare questi gruppi, facendo luce sulle loro reali intenzioni e prevenendo che vengano accettati come parte legittima del discorso politico e sociale.
Il fascismo oggi
Lottare contro il fascismo oggi significa anche combattere queste forme moderne e subdole di infiltrazione sociale. Non dobbiamo mai dimenticare che dietro il volto apparentemente innocuo di movimenti come “Lealtà e Azione” si cela una pericolosa ideologia che minaccia i valori fondamentali della nostra democrazia.