Magenta e la Sicurezza

Magenta e la Sicurezza

13 Settembre 2024 1 Di Andrea Friggi

Un Tema Che Riguarda Tutti, Non Solo la Destra

La sicurezza a Magenta è un tema che interessa tutti noi, non solo l’amministrazione di centrodestra guidata da Del Gobbo. Eppure, nelle ultime dichiarazioni (video, sito istituzionale, social), ci sembra di assistere a un continuo autoincensamento – con risultati da 4 in pagella, tra le altre cose – da parte di questa giunta.
Parlare di sicurezza come se fosse un argomento esclusivo del centrodestra non solo riduce l’importanza di una questione così cruciale, ma sminuisce anche il contributo che tutti i cittadini e le forze politiche possono e devono dare.

Magenta ha bisogno di risposte, non di proclami

Negli ultimi tempi, purtroppo, le cronache ci raccontano di episodi di violenza in strada, fenomeni che non possono più essere considerati isolati. E mentre l’amministrazione si limita a fare proclami sui social, noi ci chiediamo: è davvero questa la risposta che Magenta merita? Affrontare la questione sicurezza significa agire, non limitarsi a dichiarazioni vuote. Non basta affermare che “arriveranno nuovi carabinieri”. La sicurezza si costruisce restituendo vita alla città, rendendo le strade frequentate e sicure per i cittadini.

Inoltre, va chiarito un punto fondamentale: l’arrivo di nuovi carabinieri ( NdA: grazie per il loro lavoro che svolgono quotidianamente), sbandierato dall’amministrazione come una soluzione definitiva, non rappresenta la risposta strutturale che Magenta ha bisogno. Questi nuovi agenti non saranno solo al servizio della nostra città, ma dovranno operare anche nei comuni limitrofi. Questo significa che, nonostante l’incremento dell’organico, la loro presenza a Magenta non sarà sicuramente esclusiva. Tra l’altro non possiamo ignorare che l’organico delle forze dell’ordine è già carente rispetto alle esigenze di sicurezza che la città ed il territorio richiede, e i recenti fatti di cronoca lo dimostrano.

In altre parole, non si può pensare di risolvere il problema solo con l’arrivo di nuovi carabinieri, perché queste forze non saranno sufficienti per garantire una presenza capillare e costante sul territorio.

La città è vuota, spenta e buia

La verità è che si sta cercando di tamponare un’emergenza con una soluzione temporanea, senza affrontare le radici del problema: la città è vuota, le strade sono deserte e mancano spazi vitali dove i cittadini possano incontrarsi e vivere la città. Questo vuoto favorisce atti di criminalità, perché le aree disabitate sono terreno fertile per violenze e illegalità.

Chiediamoci: perché mai i cittadini di Magenta dovrebbero uscire alle 20.00 di sera? A fare cosa?
I negozi sono chiusi, il teatro lirico è chiuso da un anno, le iniziative culturali e musicali sono inesistenti. Le strade deserte sono un invito per chi vuole compiere atti di violenza o vandalismo. La verità è che non possiamo pensare di risolvere la questione sicurezza con una presenza maggiore delle forze dell’ordine, senza un progetto che riporti Magenta a vivere, anche e soprattutto nelle sue periferie.

Serve un progetto per un vero rilancio di Magenta

Serve un progetto globale, un piano che coinvolga tutti i partiti politici, non solo quelli che governano. È necessario un confronto continuo con la città, con le associazioni, con chi vive quotidianamente queste strade. La giunta Del Gobbo sembra essere priva di una visione di lungo termine. Si limitano a “mettere pezze” quando i problemi ormai sono esplosi, comportandosi come “amministratori di condominio” senza nulla togliere alla categoria. Magenta ha bisogno di ben altro: progetti di rilancio, idee innovative, una visione strategica per il futuro.

Oggi, l’unico progetto che vediamo è l’autoglorificazione. Non ci sono segni di una progettualità reale che possa riportare Magenta al suo ruolo di città viva e attraente, capace di offrire ai suoi cittadini spazi sicuri e interessanti dove ritrovarsi.

Per fare sicurezza, Magenta ha bisogno di essere vissuta. Ha bisogno di tornare a essere attrattiva, ma tutto questo richiede idee, visione e soprattutto il coraggio di coinvolgere l’intera comunità.

L’amministrazione Del Gobbo ha dimostrato di non averne