ll Teatro Lirico di Pochi o di Tutti?
5 Ottobre 2024Le associazioni culturali di Magenta si trovano oggi di fronte a una sfida che potrebbe mettere a rischio la loro stessa esistenza.
Le nuove regole imposte dal Sindaco Del Gobbo per l’utilizzo del Teatro Lirico, con la richiesta di 4 o 5 addetti alla sicurezza antincendio certificati dai Vigili del Fuoco, avranno un impatto devastante sulle possibilità di accedere a questa storica struttura.
Chi coprirà il costo, studi professioniali da noi interessati hanno prospettato un costo di 400 euro a persona per la formazione obbligatoria? Le associazioni, già provate da anni di difficoltà economiche, come potranno permettersi di pagare questa ulteriore spesa e allo stesso tempo organizzare eventi culturali di qualità?
Il rispetto delle norme è imprescindibile e la sicurezza è una condizione su cui non si può transigere. Ma il Comune vada incontro alle difficoltà delle associazioni.
Ma non è solo una questione di costi
Come faranno le associazioni a reperire il personale qualificato? Le realtà più piccole, quelle che arricchiscono il tessuto sociale e culturale della nostra città con proposte innovative e inclusive, rischiano di essere escluse. E allora ci chiediamo: si tratta ancora di un teatro pubblico, o è diventato un teatro per pochi?
Questa domanda non è nuova
In passato, il Sindaco aveva già opposto un deciso “no” a un uso più aperto del Lirico, adducendo motivazioni legate agli alti costi (diceva lui) di gestione. Secondo Del Gobbo, il teatro doveva essere utilizzato con il contagocce e solo per spettacoli “degni di nota”. Ma chi decide cosa è degno di nota? Sembra che la visione del Sindaco si limiti a eventi di un certo tipo, che escludono la varietà e la pluralità di espressioni culturali che rappresentano l’anima vera di Magenta.
Ironizziamo pure: tutto questo cade proprio a fagiolo. Le giustificazioni di ieri sembrano trovare un’eco perfetta nelle restrizioni di oggi. Oggi non si parla più solo di “spettacoli degni di nota”, ma di costi non sostenibili che rischiano di mettere un lucchetto culturale a una delle poche strutture pubbliche della città.
E allora chiediamo provocatoriamente
Non sarebbe compito dell’amministrazione trovare soluzioni più accessibili? Non si potrebbero mettere a disposizione le forze già presenti sul territorio, come i Vigili del Fuoco volontari o la Protezione Civile, per garantire la sicurezza senza caricare le associazioni di costi spropositati?
La cultura deve essere espressione di tutti, non un privilegio per chi può permettersi le spese.
Il rischio, se continuiamo su questa strada, è che il Teatro Lirico diventi davvero un “teatro d’élite”, accessibile solo a chi ha i mezzi per rispettare standard sempre più proibitivi. Ma la cultura non dovrebbe essere uno spazio per l’inclusione, dove tutti possano trovare voce e rappresentazione?
Un Teatro di tutti, o un Teatro di pochi?
Questa è la domanda che ci poniamo.
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