Mamma, li svizzeri

Mamma, li svizzeri

14 Ottobre 2024 0 Di Andrea Friggi

La nostra città invasa dai turisti elvetici

Quando si parla di promozione del territorio, tutti siamo d’accordo che investire in visibilità sia importante. Ma c’è visibilità e visibilità. E poi c’è il caso di Magenta e della sua presenza al Primexpo – Expo Ticino svoltosi dall’11 al 14 aprile 2024 in Lugano, l’evento dedicato alle vacanze e al tempo libero. Presenza che è costata più di 10.000 euro alle casse comunali… per una bella passerella tra gli stand svizzeri.

Il risultato?

Tenetevi forte: ben 80 turisti svizzeri hanno visitato la nostra città!
Tutti in un colpo solo.
Tutti settimana scorsa.
Un numero che ha suscitato non solo entusiasmo, ma addirittura un post trionfale da parte del sindaco su Facebook, come se avessimo sbarcato in città la nazionale svizzera al completo, manco se fosse venuto ad abitare a Magenta che ne so, un Morata qualsiasi.

In effetti, questo “incredibile” afflusso di visitatori è stato presentato come la prova del successo dovuto alla nostra presenza al Primexpo, un successo di questa brillante strategia di marketing territoriale fortemente voluta da Del Gobbo. “Visto? Che avevamo ragione!”, sembrava dirci il sindaco, con la solita pacca autoinflitta sulla spalla.

Prendiamo la calcolatrice

Ma facciamo due conti seriamente, perché a certi “successi” è meglio guardare con la calcolatrice in mano. Più di 10.000 euro per attirare 80 turisti significa un investimento di 125 euro a persona. Considerando che, con tutta la buona volontà, questi turisti avranno speso tra caffè, cornetto, bottiglietta d’acqua e un panino… facciamo 35 euro a testa? D’accordo, arrotondiamo a 50 euro e facciamo contento il sindaco. Quindi, in tutto, 4.000 euro. In altre parole, abbiamo speso 10.000 per riportarne indietro meno della metà.

E allora, la domanda sorge spontanea: chi, in un momento di lucidità, investirebbe più di 10.000 euro per averne indietro appena 4.000?

Ma c’è di più

Visti i numeri così esigui ed estremamente gestibili, qualcuno si è preoccupato di raccogliere i pareri di questi turisti? Qualcuno ha chiesto a questi 80 eroici turisti cosa ne pensano davvero di Magenta, come hanno trovato la città.

Abbiamo chiesto loro un feedback sulla città, sui servizi, sulle strutture, sull’attrattività ?

Si è indagato se, una volta tornati in Svizzera, inviteranno amici e conoscenti a visitare Magenta?

Perché, senza un riscontro reale, senza misurare la soddisfazione e la probabilità di passaparola, il rischio è che questo piccolo stormo di turisti non faccia nemmeno il rumore di una rondine, che come tutti sappiamo, non fa primavera.

Ma probabilmente questa fase di feedback è sfuggita nel fervore di auto-celebrazione.

Ci vogliono strategie e visione a lungo termine !

Perché è facile vantarsi quando si può finalmente “contare” i turisti sulle dita di… quattro mani. Ma se guardiamo la realtà, questa rondine non solo non fa primavera, ma non porta nemmeno una boccata d’aria nuova al turismo locale. Forse la prossima volta, invece di spendere tutto per 80 persone, potremmo investire un po’ più saggiamente, ascoltando le critiche, pianificando a lungo termine e cercando di ottenere risultati che non si perdano in un post su Facebook.

Promuovere un territorio non è questione di presenze sporadiche.

È un lavoro di strategia e visione a lungo termine. E qui, purtroppo, sembra mancare entrambi.

PS: se vi siete persi le immagini e il resoconto dell’invasione di turistici elvetici potete sempre trovare informazioni sulla pagina ufficiale di Facebook del comune di Magenta