Sei pacifista? E io ti multo.
16 Ottobre 2024Finalmente annullata la multa all’apicoltore di Desio per lo striscione ‘Stop Bombing Gaza
Ascolta l’audio dell’apicoltore
La libertà di espressione ha trionfato. L’apicoltore di Desio, in provincia di Monza, che aveva esposto uno striscione con la scritta “Stop Bombing Gaza” durante il mercato cittadino, si è visto annullare la multa inflittagli. I Carabinieri di Monza, agendo in autotutela, hanno riconosciuto un errore nell’interpretazione della norma e revocato la sanzione.
L’apicoltore era stato sanzionato sulla base dell’articolo 23, comma 1, del codice della strada, che vieta l’affissione di cartelli potenzialmente pericolosi per la sicurezza della circolazione. Tuttavia, la notizia si era diffusa inizialmente come una questione di propaganda politica non autorizzata, suscitando grande clamore. Numerosi esponenti politici avevano reagito con indignazione, presentando addirittura un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il caso ha aperto un dibattito importante: quanto è fragile il confine tra espressione di dissenso e le norme che regolano lo spazio pubblico? Viviamo in tempi in cui far sentire la propria voce per la pace sembra quasi un atto rivoluzionario, ma grazie al coraggio di questo apicoltore, ci viene ricordato quanto sia essenziale farlo.
Noi pacifisti non possiamo che applaudire questo esito.
Esprimere la propria contrarietà alla violenza e alla guerra non è solo un diritto, ma un dovere morale. Il popolo di Gaza continua a subire bombardamenti incessanti, e il grido “Stop Bombing Gaza” rappresenta la richiesta più naturale e giusta: fermare immediatamente una spirale di morte e distruzione.
Un messaggio di pace e giustizia
Le parole di pace non possono essere soffocate da normative male interpretate. È un segno di speranza che questa ingiustizia sia stata corretta, e che il messaggio di pace possa continuare a risuonare. Ognuno di noi ha il diritto di esprimere il proprio dissenso verso la guerra, e non possiamo accettare che simili episodi si ripetano in futuro.
Invitiamo tutti a riflettere su quanto accaduto, ad ascoltare le parole dell’apicoltore stesso e a unirsi a un movimento globale per la pace.
Il diritto di esprimere il proprio rifiuto alla guerra è sacro, e come pacifisti non smetteremo mai di alzare la voce contro ogni forma di violenza.