Ricordando Carlo Fontana

Ricordando Carlo Fontana

9 Novembre 2024 0 Di Andrea Friggi

Una serata di commemorazione o un tentativo di ridimensionamento ?

Ieri sera, 8 novembre, ho partecipato alla celebrazione organizzata dall’amministrazione comunale di Magenta in memoria di Carlo Fontana, primo sindaco socialista del dopoguerra e figura emblematica del nostro passato repubblicano.

La serata ha avuto un inizio promettente con un momento musicale e un’intervista, dal tono “teatrale” al nipote del sindaco, Dott. Carlo Fontana, che porta il suo stesso nome.

Tuttavia, il seguito della serata ha lasciato in me una riflessione amara: ci siamo davvero riuniti per onorare il politico, il socialista appassionato, o solo per vedere una figura storica relegata al ruolo di “sceneggiatore per la Scala di Milano”?

Fontana, chi era costui?

Carlo Fontana non è solo un ricordo da trattenere tra le pagine di un libro biografico: è il “pioniere del socialismo” e un “maestro antifascista”, un uomo che ha combattuto per ideali che oggi ancora disturbano e mettono in discussione le coscienze.
Eppure, nel corso della serata, non si è fatto cenno al vero Fontana: l’uomo che lottò durante il fascismo, che visse con orgoglio e dignità l’impegno repubblicano, che fu un riferimento per chi credeva nella giustizia sociale.
Al contrario, si è preferito virare su luci e intrattenimento, sulla sua figura di sceneggiatore, come se la sua carica politica fosse qualcosa da nascondere o minimizzare.

Permettetemi una piccola parentesi

Questa tendenza a oscurare il lato politico e scomodo di Fontana ricorda quanto accade per altri socialisti come Giacomo Matteotti.
Rubo ai lettori 2 minuti di divagazione. Che poi divagazione non è, spero!
Ieri sera, mentre ero seduto in aula consigliare, mi è tornata alla mente un fatto occorso l’11 giugno 1950 a Fratta Polesine dove venne posata, a cura della locale sezione del PSI, una targa commemorativa.
Nonostante fossero trascorsi anni dalla fine del fascismo, la targa subì, ugualmente, una censura che portò addirittura a far togliere un’intera frase.
Frase che venne poi riposizionata solo nel 2011.
Solo da quella data si può leggere: “Giacomo Matteotti assurto nel martirio a simbolo di libertà presso tutte le genti nella sua terra senza pace attende il giorno della giustizia riparatrice (parte censurata)”.

Fontana e la sua politica, sono scomodi ?

Non c’è dubbio, le figure che ancora oggi, a un secolo di distanza, suscitano dibattiti e persino atti di revisione storica. Carlo Fontana, proprio come Matteotti, continua a inquietare con la sua eredità, e forse per questo stasera non si è voluto parlare della sua politica, ma solo della sua attività culturale.

Il Fontana fervente difensore dei diritti dei lavoratori

Io, che ho avuto modo di conoscerlo attraverso le pagine del libro a lui dedicato, voglio ricordarlo come un socialista antifascista, sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della tessitura meccanica “L. Beltrachini e G. Gelmini” di Magenta. Fontana non esitò a schierarsi con loro durante gli scioperi che portarono a conquiste importanti: ottenendo fino a 80 centesimi di paga, la costituzione di una cassa interna per il sussidio in caso di malattia delle operaie, e la revisione delle paghe entro quattro mesi.

Questo è il vero Fontana che combatteva, anche contro, l’interventismo della prima guerra mondiale, che si scagliava contro chi “specula sulle sciagure dei lavoratori per accrescere i loro capitali”.

Il Fontana del Teatro alla Scala

Continuo anche io con un ricordo, se me lo permettete, sul Fontana frequentatore del Teatro alla Scala, lo faccio con un ricordo di Ciro, suo figlio che ebbe cosi a dire…
( liberamente tratto dal libro Carlo Fontana | di Tunesi – Morani )

Il Fontana Sindaco della Magenta repubblicana

Chiudo il mio personale contributo alla memoria di Fontana con un estratto di un suo discorso…
( liberamente tratto dal libro Carlo Fontana | di Tunesi – Morani )

Questa è la memoria che non voglio vedere dimenticata

Perché il Fontana che stasera ci hanno presentato, ridotto a una figura culturale, non è il Fontana che ha dato voce e forza a chi ne aveva più bisogno.
Un Fontana che lascia a tutti noi una pesante ed importante eredità ben sintetizzata da uno scritto di Filippo Turati che il nostro fece, da sempre, suo.

“Il partito ha vinto. Non con una formula contro altre formule (… ); ma ha vinto la battaglia dell’essere. Ha debellato la malattia del sonno. La vittoria del lavoro, la vittoria dell’azione (…)” Filippo Turati

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