Caos sui binari

Caos sui binari

11 Gennaio 2025 0 Di admin

Salvini, il ministro della propaganda, incapace di far viaggiare i treni

Se viaggiare in treno in Italia è un’avventura, oggi è stato un vero incubo. Dalle prime luci dell’alba, il nodo ferroviario di Milano è stato paralizzato da un guasto alla linea elettrica in prossimità della stazione Centrale. Il risultato? Ritardi fino a 160 minuti, quattro treni cancellati, passeggeri bloccati come sardine sui binari e una città strangolata dal caos. E mentre migliaia di persone si trovavano a dover riorganizzare la loro vita tra ansia e rabbia, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dov’era?

Salvini, sempre pronto a postare sui social selfie tra ruspe e proclami da comizio, dimostra ancora una volta di non avere alcuna strategia per gestire il sistema ferroviario nazionale. Sotto la sua guida, l’Italia sembra un paese che inciampa continuamente sulle sue stesse rotaie. Il disastro di oggi a Milano Centrale ne è l’ennesima prova: un blocco che ha interessato le tratte verso Bologna, Genova e Venezia, con un tabellone delle partenze che somigliava più a una lista di scuse che a un piano di trasporti.

L’ennesima défaillance

E mentre a Milano si sfiorava la crisi di nervi, RFI si limitava a parlare di “accertamenti tecnici alla linea elettrica di alimentazione”. Ma a chi spetta il compito di garantire che queste infrastrutture funzionino? Non certo ai pendolari, che pagano tariffe salate per un servizio che definire inefficiente sarebbe un complimento. Il nodo ferroviario milanese è uno dei più importanti d’Europa, eppure viene gestito come se fossimo nel dopoguerra, con ritardi che ormai fanno parte della quotidianità e una manutenzione che sembra lasciata al caso.

E Salvini?

Lo stesso Salvini che mesi fa, con toni trionfali, aveva annunciato grandi piani per le infrastrutture? Di quei piani non c’è traccia. In compenso, il ministro continua a parlare di porti chiusi e di ruspe, mentre il sistema dei trasporti cade a pezzi. Forse sarebbe ora che il “Capitano” scendesse dai social e salisse su un treno regionale per capire cosa significa davvero governare.

La verità è che i disagi di oggi non sono un caso isolato, ma il sintomo di un sistema ferroviario cronicamente trascurato. E finché avremo un ministro più interessato alla propaganda che alle rotaie, i pendolari continueranno a pagare il prezzo più alto.

Salvini, se non sei in grado di governare i trasporti, forse è il caso di lasciare il posto a qualcuno che sa come farlo.