
Liceo Quasimodo
20 Marzo 2025Facciamo chiarezza
Nel dibattito sulla realizzazione di un nuovo polo scolastico a Magenta, emergono contraddizioni e responsabilità che necessitano di chiarezza. Abbiamo intervistato Giovanni Banfi, uno tra i componenti del coordinamento cittadino del Partito Democratico di Magenta per ricostruire i fatti e comprendere il ruolo giocato dalla passata amministrazione.
D: Nell’articolo apparso il 17 marzo su Ticino Notizie, il vicesindaco Enzo Tenti attribuisce a Città Metropolitana la responsabilità della mancata progettazione del nuovo polo scolastico. Qual è la vostra posizione?
R: Le dichiarazioni di Tenti sono fuorvianti. Non stiamo parlando della situazione attuale, che può evolversi, ma del passato, quando si fece credere ai cittadini che i fondi fossero disponibili e bloccati da Città Metropolitana. La realtà è ben diversa: quei 5 milioni di euro non sono mai stati stanziati per un nuovo polo scolastico, bensì per l’adeguamento degli spazi a seguito dell’emergenza Covid-19. È stato l’ex consigliere regionale Luca Del Gobbo, insieme alla sindaca Chiara Calati, a diffondere un’interpretazione errata, sostenendo che fossero fondi già utilizzabili per l’ampliamento del Quasimodo.
D: Ci spiega meglio cosa accadde nel luglio 2020?
R: Certamente. Nel luglio 2020, Del Gobbo annunciò l’ok della Commissione Bilancio della Camera allo stanziamento dei 5 milioni, dichiarandoli destinati all’ampliamento del Quasimodo. Ma c’era un problema: questi fondi derivavano dal Decreto Rilancio e avevano uno scopo preciso, cioè adeguare le classi per l’emergenza pandemica, non costruire nuove strutture. Inoltre, la condizione per ottenere il finanziamento era completare progettazione, realizzazione e collaudo in tre mesi. Un’impresa impossibile senza un coordinamento tra Comune, Regione e Città Metropolitana.
D: Come reagirono le istituzioni locali?
R: La reazione fu di sconcerto. Il Comune di Magenta, Città Metropolitana e il Dirigente Scolastico si trovarono davanti a una situazione insostenibile. La sindaca Calati, insieme a Del Gobbo, inviò una richiesta di proroga al MIUR, segno che erano consapevoli delle difficoltà. Ma nel frattempo non fecero nulla per avviare la progettazione necessaria, perdendo l’unica possibilità di accedere a quei fondi. È importante sottolineare che nessuno, né il Ministero né Città Metropolitana, era stato coinvolto prima dell’annuncio di Del Gobbo. Fu solo uno spot elettorale.
D: Città Metropolitana ha mai avuto quei fondi?
R: No, e questo è il punto cruciale. Le risorse non sono mai arrivate a Città Metropolitana, perché non erano state predisposte le condizioni per riceverle. Non è vero dire che quei soldi siano stati bloccati. Semplicemente, non sono mai stati disponibili per un nuovo polo scolastico. Se c’è stata una responsabilità, è interamente della passata amministrazione, che non ha saputo gestire la situazione.
D: E oggi? Cosa si può fare per il Quasimodo?
R: Oggi la situazione è ancora complessa, ma serve una strategia chiara. Invece di scaricare colpe su altri, il Comune di Magenta deve lavorare in modo concreto con Città Metropolitana per trovare soluzioni realizzabili. Ma la lezione del passato è chiara: non si possono costruire scuole con annunci elettorali privi di sostanza. Servono programmazione e serietà.