Lo strano caso della Salis e di Aler

Lo strano caso della Salis e di Aler

6 Luglio 2024 0 Di Giuliana Labria

…ed altre considerazioni, non meno importanti

Semmai avessimo bisogno di un’ulteriore prova del malgoverno di certe “autorità” e istituzioni lombarde, basta guardare alla vicenda di Ilaria Salis, accusata di aver occupato abusivamente un appartamento dell’Aler a Milano.
Ora l’Aler rivendica un credito di 90.000 euro a titolo di indennità di occupazione e parla di pignoramento sul suo stipendio di parlamentare europea.
Occorre fare una doverosa premessa, perché non si generino malintesi, su un tema di questa delicatezza.

Partiamo dall’inizio…


La legalita’ e’ un valore assoluto, sempre, e per chi rappresenta le istituzioni, in modo particolare, deve essere la stella polare che guida l’azione amministrativa.
Le leggi si rispettano, e l’occupazione abusiva di alloggi va contrastata.

Chi si introduce e prende possesso illegalmente di una casa popolare commette non solo un illecito, ma un’ingiustizia nei confronti di altri cittadini, che possono essere in una situazione di maggiore fragilità o di maggiore difficoltà economica.
L’occupante abusivo deve giustamente pagare. Per la verità’, più che pagare, dovrebbe essere allontanato. Tuttavia se tra gli occupanti abusivi vi sono nuclei familiari con minori, o persone fragili, queste non possono essere buttate per la strada, ma devono essere collocate in strutture di accoglienza a spese dei Comuni. E si tratta, come si può facilmente immaginare, di spese ingenti.

Una battaglia solo politica?


Ecco allora che va in scena il teatrino dell’ipocrisia, dove si grida allo scandalo per la legalita’ violata, ma non si fa nulla per contrastarla, men che meno mettere in atto misure sociali adeguate per assicurare a tutti l’accesso alla casa.
La legge vale per tutti, non solo per la Salis ( la cui responsabilità’, peraltro, e’ tutta da dimostrare).
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha addirittura approvato una mozione per sollecitare Aler a recuperare il suo presunto credito.
Non ricordo di aver visto mozioni simili per recuperare il credito nei confronti dei tantissimi Tizio, Caio, Sempronio e Tal dei Tali, occupanti da decenni abusivi a Milano e in tutta Lombardia.
Evidentemente la destra, dopo le leggi “ad personam” di berlusconiana memoria, ha completato le sua specializzazione con gli atti amministrativi “contra personam”.

Azioni ad orologeria


Il presunto credito di Aler sarebbe maturato nei confronti di Ilaria Salis a far tempo dal 2008.
Come mai viene tirato in ballo solo adesso, dopo 16 anni?
Cosa ha fatto l’Aler per recuperare questo presunto credito in tutto questo tempo?
Ha forse intentato un procedimento civile ai danni dell’interessata?
Ha compiuto atti esecutivi per il recupero forzoso?

Tutto questo non risulta.
La stessa mozione del centro destra del Consiglio Regionale e’ un’anomalia, perche’ non serve un atto politico per far rispettare la legge.
Come spesso succede, nell’Italia dalle 1000 regole e dai 1000 nulla di fatto, queste situazioni vengono lasciate dormienti per anni, fino a quando qualcuno si sveglia , per altri motivi.
In questo caso la presunta abusiva e’ diventata nota alle cronache prima per la sua vicenda giudiziaria e poi per essere stata eletta al Parlamento europeo in Alleanza Verdi e Sinistra, ed e’ stata bersagliata dagli avversari politici esclusivamente per questo motivo.
E’ singolare come nessuno si ponga il problema di quanto questa azione possa trasformarsi in un boomerang.


Infatti la domanda e’ : se l’istituto vanta un credito e questo e’ certo ed esigibile, perché in ben 16 anni non ha agito per recuperarli? Immaginiamo le tante situazioni di questo tipo che si sono consolidate negli anni. Si potrebbe configurare un danno erariale di proporzioni colossali, altro che i 90 mila euro della Salis.

… e a Magenta ?


Il tema merita un approfondimento anche su quello che accade , o che potrebbe accadere, a Magenta.
La nostra città vanta un patrimonio di edilizia residenziale pubblica importante, anche se non sufficiente a far fronte al fabbisogno abitativo di tante famiglie che non possono permettersi di accedere autonomamente al mercato privato della casa.
Ma, a parte la situazione di degrado di diversi immobili e del contesto abitativo circostante, occorrerebbe fare il punto sul rispetto della legalità, tanto sbandierata anche dalla destra locale.
Vi sono , e in che proporzioni, situazioni di occupazione abusiva di case popolari a Magenta?
Vi sono fenomeni di subaffitti illegali, di ospitalità non dichiarate , di “caporalato” abitativo?
La destra che governa Magenta , e che si e’ unità al coro degli indignati contro la Salis, ha mai fatto in collaborazione con Aler dei controlli seri e sistematici per far emergere eventuali abusi?
Ha mai messo in atto, qualora riscontrati, misure efficaci per contrastarle? Sarebbe interessante disporre di un quadro organico della situazione.


Il Comune di Magenta e Aler diano conto della situazione con dati, numeri e fatti concreti.


E la destra, che governa Magenta e la Lombardia, si assuma la responsabilità di contrastare l’illegalita’ sempre, e non a corrente alternata a seconda di come fa comodo. Si assuma , infine, che e’ quello che più conta, la responsabilità di politiche abitative adeguate e di misure sociali capaci di contrastare la fragilità’, il degrado sociale e l’emarginazione.


L’illegalita’ e una colpa. La povertà no.