Governare o Amministrare una Città

Governare o Amministrare una Città

28 Settembre 2024 0 Di admin

La Differenza tra Visione e Reattività

Nella gestione di una città, la differenza tra governare e amministrare è fondamentale, eppure spesso sottovalutata. Governare significa avere una visione chiara del futuro, fissare obiettivi di breve, medio e lungo termine, e lavorare in modo strategico per trasformare quella visione in realtà. Amministrare, d’altra parte, può limitarsi a rispondere alle necessità quotidiane, agire solo quando richiesto, e adottare un approccio reattivo che manca di direzione a lungo termine.

L’arte di governare: costruire il futuro, oggi

Governare una città richiede innanzitutto una visione. Significa immaginare la città come un organismo vivo e complesso che deve evolversi, adattarsi ai cambiamenti sociali, economici e ambientali, e crescere in modo sostenibile. Questo approccio implica la definizione di obiettivi chiari e ambiziosi su diversi orizzonti temporali:

  • Breve termine: affrontare le emergenze immediate, migliorare i servizi essenziali e garantire un funzionamento efficiente della macchina comunale. Questo non significa solo rispondere ai problemi, ma anche prevederli. Un’amministrazione lungimirante investe in prevenzione e innovazione, piuttosto che limitarsi a rattoppare le falle.
  • Medio termine: rafforzare le infrastrutture, sviluppare politiche abitative sostenibili, migliorare la mobilità urbana e promuovere un’economia inclusiva. Gli investimenti in questo orizzonte temporale mirano a garantire una città più vivibile, accessibile e in grado di generare opportunità per tutti i cittadini. Qui entra in gioco la capacità di pianificare in modo partecipato, ascoltando le esigenze della comunità ma mantenendo la barra dritta verso una trasformazione profonda.
  • Lungo termine: preparare la città per le sfide globali. Parliamo di cambiamenti climatici, transizione energetica, inclusione sociale e digitalizzazione. Un buon governo anticipa le tendenze e crea le condizioni affinché le generazioni future possano vivere in una città più equa, sostenibile e prospera.

Governare significa quindi costruire un ponte tra presente e futuro, creando le condizioni per una crescita continua e condivisa. È un processo che richiede il coraggio di prendere decisioni anche impopolari nel breve termine, sapendo che i benefici arriveranno con il tempo.

L’amministrare reattivo: una visione limitata

Dall’altro lato, un’amministrazione che si limita a rispondere alle sollecitazioni quotidiane dei cittadini è vittima della contingenza. Qui non c’è una visione ampia né la capacità di governare i processi complessi che caratterizzano una città moderna. Si agisce solo sotto pressione, quando i problemi diventano insostenibili e le lamentele troppo forti per essere ignorate (state pensando a qualche amministrazione in particolare ?)

Questo approccio ha il limite di mettere pezze senza affrontare le cause strutturali dei problemi. Un esempio classico è la manutenzione delle strade: riparare le buche quando ormai sono diventate pericolose è diverso dal pianificare una manutenzione preventiva e investire in infrastrutture di qualità.

Le conseguenze per i cittadini

La differenza tra governare e amministrare si riflette direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Un governo lungimirante crea una città che evolve, dove le infrastrutture funzionano, i servizi migliorano e l’ambiente è curato.
In una città amministrata senza visione, i problemi si accumulano e l’insoddisfazione cresce, perché si percepisce una mancanza di direzione e di strategia.

In sintesi, la vera sfida per chi governa una città è mantenere un equilibrio tra il rispondere alle necessità quotidiane e il lavorare per un futuro migliore. Governare significa avere il coraggio di pensare in grande e di investire in un futuro che non è immediatamente tangibile, ma che determinerà il benessere delle generazioni a venire. Amministrare senza visione, invece, rischia di trasformare una città in un luogo stagnante, privo di prospettive e condannato a inseguire continuamente problemi che potevano essere evitati.