Il diritto di cronaca sotto attacco
29 Novembre 2024Quando riportare i fatti diventa una colpa
La libertà di stampa è, da sempre, uno dei pilastri della democrazia. Celebre è la frase di Thomas Jefferson: “Se dovessi scegliere tra un governo senza giornali e giornali senza un governo, non esiterei a preferire la seconda opzione.” Eppure, oggi ci troviamo a riflettere amaramente su quanto questa libertà sia fragile e, talvolta, percepita come una minaccia da chi detiene il potere.
Il nostro blog, Il Naviglio, ha recentemente riportato una notizia di cronaca: l’arresto del sindaco leghista di Vigevano. Lo abbiamo fatto con rigore, senza giudizi o insinuazioni, lasciando alla magistratura, potere indipendente, il compito di accertare la verità. Nonostante ciò, il nostro lavoro è stato bollato come “giustizialista” e attaccato con una violenza che lascia sbigottiti. Siamo stati accusati di essere faziosi, di fare processi mediatici, quando la realtà è che ci siamo limitati a raccontare i fatti.
Perché tanta rabbia?
Viviamo in un tempo in cui la narrazione è tutto. Chi controlla il racconto della realtà spesso controlla anche il potere. Essere una voce indipendente, come quella del nostro blog, significa andare controcorrente, disturbare l’equilibrio di un sistema che troppo spesso preferisce il silenzio al dibattito.
La libertà di informazione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione italiana, dovrebbe garantire a ogni cittadino il diritto di conoscere e riflettere, ma sempre più spesso chi prova a esercitarla si ritrova vittima di attacchi personali, delegittimazione e persino tentativi di censura.
È una situazione che ricorda le parole di George Orwell: “Il giornalismo è pubblicare ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Tutto il resto è pubblicità.”
Una voce che disturba
I nostri detrattori si sono scagliati contro di noi perché rifiutiamo di essere allineati. Rappresentiamo una delle poche voci che si oppongono all’omertà intellettuale, che portano alla luce fatti scomodi per chi detiene il potere. Questo dà fastidio, ed è evidente che qualcuno preferirebbe il nostro silenzio.
Ma siamo qui per dire con fermezza che non ci faremo zittire. Non arretreremo di fronte a chi vorrebbe trasformare il diritto di cronaca in un privilegio concesso solo a chi è ossequioso verso l’establishment.
Perché, come disse Albert Camus, “Una stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà essere altro che cattiva.”
Il nostro impegno
Ringraziamo i nostri lettori, che ogni giorno ci sostengono e condividono il nostro impegno per una società più trasparente e consapevole. Continueremo a raccontare, a portare alla luce i fatti e a difendere il diritto di ogni cittadino di essere informato.
La libertà di stampa non è negoziabile, e non sarà certo un coro di voci indignate a farci rinunciare al nostro dovere: informare con onestà e indipendenza.