Da Pro Vita a Forza Nuova
3 Dicembre 2024Un intreccio pericoloso che riporta l’Italia indietro di 50 anni
L’inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano Domani getta una luce inquietante su un sistema di legami tra l’associazione Pro Vita e Forza Nuova, il partito neofascista guidato da Roberto Fiore, condannato in primo grado a 8 anni per l’assalto alla CGIL nel 2021. Non si tratta solo di un giro di immobili e finanziamenti che lascia presagire un sistema opaco, ma di connessioni che affondano radici nell’attuale maggioranza di governo, amplificando la loro capacità di incidere sulla vita delle donne e della comunità LGBTQIA+.
L’accesso sempre più difficile all’interruzione di gravidanza nei consultori pubblici è solo uno degli effetti di questa sinistra vicinanza. Pro Vita, infatti, ha trovato terreno fertile nella complicità della destra al governo, che spalanca le porte a ideologie anti-scelta. Non dimentichiamo la campagna denigratoria che ha portato alle dimissioni di Francesco Spano dalla carica di capo di gabinetto del Ministero della Cultura, un attacco orchestrato per mandare un messaggio chiaro: chi sostiene i diritti civili non avrà pace.
Il filo che collega organizzazioni neofasciste e associazioni anti-diritti è evidente, e il rischio è enorme. Stiamo assistendo al tentativo di cancellare decenni di conquiste, rispedendo il Paese in un’epoca in cui i diritti di donne e minoranze erano sacrificati sull’altare di un’ideologia patriarcale e repressiva.
Che Paese vogliamo essere? Quello del progresso o quello della paura?
È tempo di alzare la voce contro questa deriva autoritaria, rivendicando un’Italia inclusiva e giusta per tutti.
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