Assoluzione di Salvini nel caso Open Arms

Assoluzione di Salvini nel caso Open Arms

20 Dicembre 2024 0 Di Andrea Friggi

Una vittoria legale, una sconfitta dell’umanità

In un processo ci sono accusati ed accusatori.
Un pensiero e la mia solidarietà a chi a sofferto su quella nave.
Un impegno politico e sociale, affinchè nessuno abbia mai più a soffrire.

L’assoluzione di Matteo Salvini nel processo relativo al caso Open Arms ha suscitato un acceso dibattito nel panorama politico e sociale italiano. Se da un lato la decisione giudiziaria sancisce l’assenza di responsabilità penale dell’ex Ministro dell’Interno, dall’altro non può essere interpretata come una legittimazione morale delle azioni intraprese durante quell’episodio.

Tenere decine di persone a bordo di una nave, in condizioni precarie e sotto il sole cocente, rappresenta una ferita profonda ai principi di umanità e dignità che dovrebbero guidare una società civile. La sofferenza inflitta a individui vulnerabili, in cerca di rifugio e speranza, non può essere giustificata da alcuna ragione di Stato o strategia politica.

Norberto Bobbio, eminente filosofo e giurista, ci ha insegnato che le leggi umane sono fallibili e che la loro applicazione non sempre coincide con i principi etici universali. Questo principio sottolinea l’importanza di una legislazione giusta e di una magistratura vigile, ma anche la necessità di un costante scrutinio critico delle norme vigenti.

La storia ci offre esempi di leggi che, pur essendo legittime secondo l’ordinamento giuridico del tempo, erano profondamente ingiuste. Negli Stati Uniti, la pena di morte è ancora in vigore in alcuni Stati, mentre in Italia è stata abolita per scelta democratica, riflettendo un’evoluzione culturale e morale della nostra società. Questo dimostra che la legalità non sempre coincide con la giustizia e che è compito della politica progressista lottare per l’affermazione di valori più alti.

Una nazione che si proclama civile deve fondare le proprie azioni sul rispetto della dignità umana e sull’accoglienza di chi fugge da guerre, persecuzioni e miseria. L’accoglienza verso chi arriva da lontano è testimoniata dai testi fondatori delle nostre civiltà, dall’epica ai testi sacri . La civiltà non si misura solo attraverso lo sviluppo economico o tecnologico, ma soprattutto attraverso la capacità di mostrare empatia, solidarietà e rispetto per l’altro.

È imperativo che la politica torni a occuparsi degli ultimi, dei cittadini più vulnerabili, portando avanti battaglie culturali e sociali che promuovano l’inclusione e l’uguaglianza. Solo così potremo costruire una società veramente giusta, dove le leggi riflettano non solo la volontà della maggioranza, ma anche i diritti inalienabili di ogni individuo.

L’assoluzione di Salvini, dunque, non deve essere interpretata come un via libera a politiche disumane, ma piuttosto come un monito a riconsiderare le nostre leggi e le nostre azioni alla luce dei principi fondamentali di umanità e giustizia. È un richiamo alla coscienza collettiva affinché si adoperi per un futuro in cui il rispetto per la vita e la dignità umana siano al centro dell’agire politico e sociale.

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