Salvini, chieda scusa

Salvini, chieda scusa

21 Dicembre 2024 0 Di Giuliana Labria

Adesso Salvini dovrebbe chiedere scusa e sciacquarsi la bocca, lui insieme a tanti altri, prima di parlare di complotti della magistratura e di toghe rosse. Se davvero ci fosse stato un complotto a quest’ora sarebbe stato condannato e tutti i suoi fedeli sarebbero apparentemente dispiaciuti ma intimamente compiaciuti di poter disporre di un Santo Martire, vittima sacrificale sull’altare della difesa dei confini della Patria.
Non e’ andata così, purtroppo per lui e per i suoi. Semplicemente, la giustizia ha fatto il suo fisiologico corso, esattamente come prevede la legge.


Un p.m. individua un fatto che potrebbe costituire ipotesi di reato. Indaga, raccoglie elementi, apre un’istruttoria. Un giudice esamina gli atti e i fatti, valuta se questi costituiscano o meno reato e assolve o condanna di conseguenza. Non si chiama complotto, si chiama processo penale e funziona così per tutti, non solo per Salvini.
Il complotto delle toghe rosse e’ solo nella testa di chi lo vede, e serve come comodo alibi per delegittimare la magistratura e fare leggi che garantiscano la propria impunità anche quando i reati ci sono davvero.


Al netto di tutto questo resta la politica


Quella che, per fortuna, ci vede con Salvini su due fronti totalmente, ferocemente contrapposti. Non avversari, come vorrebbe sempre edulcorare qualcuno, ma nemici, decisamente nemici.
Perche’ questo, piaccia o no, e’ uno scontro di civiltà.
Lasciare sui barconi persone che arrivano da un inferno e additarli come un pericolo per l’ Italia non sarà un reato, ma e’ una cosa schifosa e indegna di un essere che si definisca umano.
Il vero pericolo per l’Italia sono certi italiani.


Invece di fare la guerra contro i disperati, contro i lavoratori che fanno sciopero e contro tutti quelli che non la pensano come lui, Salvini dovrebbe preoccuparsi piuttosto di far funzionare le cose che gli competono e per cui lo paghiamo profumatamente con le nostre tasse, come ad esempio lo schifo dei trasporti, che in Italia non ha mai toccato un apice così alto come da quando c’è lui a fare il Ministro. O come lo spreco di milioni per la vergognosa “campagna d’Albania”.


Su questo dovremmo riflettere, altro che difesa della patria

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