Quando la Libertà di Espressione Viene Minacciata
19 Gennaio 2025Solidarietà a Giulio Tonincelli
Una denuncia personale: la mia bandiera palestinese
Mi autodenuncio: da oltre un anno la bandiera palestinese sventola orgogliosamente dal mio balcone. È un simbolo di solidarietà, di giustizia e di libertà di espressione. Eppure, quanto accaduto a Giulio Tonincelli, fotografo e documentarista di Salò, mette in discussione questi diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione.
Il caso Giulio Tonincelli: intimidazione o giustizia?
Giulio Tonincelli, noto per il suo lavoro di documentazione nella Striscia di Gaza, ha deciso di esporre una bandiera palestinese e uno striscione con la scritta “Palestina Libera” sul balcone della sua abitazione a Salò. Un gesto simbolico e pacifico.
Tuttavia, l’8 dicembre, le forze dell’ordine si sono presentate alla sua casa, dove si trovavano i genitori anziani di Giulio, di 74 e 75 anni. Gli agenti hanno richiesto i documenti degli anziani e intimato loro di rimuovere la bandiera e lo striscione, senza fornire spiegazioni chiare. Fortunatamente, nonostante la pressione, i simboli di solidarietà sono rimasti al loro posto.
È inaccettabile che un simile episodio si verifichi in uno Stato democratico, dove la libertà di espressione dovrebbe essere tutelata e garantita.
Un attacco ai diritti fondamentali
Come affermava Sandro Pertini, partigiano e Presidente della Repubblica:
“Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente.”
Questa vicenda ricorda tempi oscuri della nostra storia, quando la libertà di pensiero veniva repressa e il dissenso perseguitato. Un atto intimidatorio come questo mina le basi della nostra democrazia, costruita sul sacrificio di chi ha lottato per garantire a tutti il diritto di esprimersi liberamente.
Solidarietà a Giulio e un appello alla resistenza
Esprimiamo la nostra totale solidarietà a Giulio Tonincelli e alla sua famiglia. Non possiamo permettere che simili atti intimidatori passino sotto silenzio.
Come disse Giacomo Matteotti, martire dell’antifascismo:
“Uccidete pure me, ma non ucciderete mai le idee che sono in me.”
Le idee di libertà, giustizia e solidarietà continueranno a vivere e a guidarci. È nostro dovere vigilare affinché i diritti fondamentali siano rispettati e difesi.
Non passeranno!
Questa vicenda non deve scoraggiarci ma spronarci a resistere con ancora più forza. La libertà di espressione è un pilastro della democrazia e, come tale, va protetta. Il nostro abbraccio va a Giulio Tonincelli: la sua battaglia è la battaglia di tutti noi.